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DUO NUX 
ARTISTI ASSOCIATI

|duonux| nasce dalla connessione empatica e artistica dei due danzatori Alice Beatrice Carrino e Cristian Cucco nel 2018. Dopo undici anni di esperienza comune, prima nella formazione professionale e poi come danzatori professionisti, l’esigenza creativa e autoriale dei due artisti dà alla luce |duonux|: nux come noce, composta daesterno ed interno, guscio e seme, visibile e nascosto, perfetta sintesi degli opposti che diventa unità; due in uno.

AUTORE DELL'OPERA LETTERARIA| MATTEO CORRADINI

COREOGRAFIA | ALICE BEATRICE CARRINO / DUO NUX

ILLUSTRAZIONI | VITTORIA FACCHINI

DIREZIONE ARTISTICA E RIELABORAZIONE | MATTEO BITTANTE
PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù

durata 50'

“Che cosa hai fatto prima?”  È questa la domanda che introduce la performance tratta dal libro di Matteo Corradini, Fu Stella, una raccolta di filastrocche che ripercorre alcuni dei personaggi ebraici e ciò che la loro vita era prima di essere travolta dal più grande genocidio d’Europa.

In scena, lo stesso autore Corradini che attraverso le parole del libro racconta di un viaggio. Un viaggio iniziato al buio come l’oscurità di quegli anni, marchiati da una stella a sei a punte, un solco nella carta e nel corpo delle persone. Ad accompagnare questo percorso, la danza di Alice Carrino che attraversa i personaggi della storia dando corpo alle parole e alla luce. Da un gioco in ricordo di quando era bambina si ritrova catapultata nel gioco degli adulti, della guerra e nel vuoto che ne rimane.

Sullo sfondo, la proiezione delle illustrazioni di Vittoria Facchini in cui i personaggi ebrei diventano azione, gioco di illustrazione, parole che s’intrecciano ai gesti.

In una rielaborazione artistica di Matteo Bittante, Fu Stella è una performance che porta in scena la memoria, l’assenza, che parla attraverso il vuoto che un tempo conteneva milioni di stelle, milioni di storie e persone, e il nostro corpo oggi è il dono che noi facciamo a chi non c’è più.

“La sola speranza di tutta la storia è di perdere il conto ma non la memoria.”

DELICIOUS
OVERDOSE

FOTO MICHELA PICCININI - SARA MELITI

IDEAZIONE E INTERPRETI | ALICE CARRINO E CRISTIAN CUCCO

LUCI E COSTUMI | MATTEO BITTANTE

FOTO DI SCENA | MICHELA PICCININI
PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù

durata 25'

Delicious overdose è un sogno, una metafora visionaria ed onirica di un percorso interiore. Lei intraprende un viaggio, seguita e accompagnata da lui, sotto un’ineluttabile pioggia di carte di caramelle. La dolcezza, all’inizio gratificante, supera poi i limiti e diviene tossica, tanto da sopraffarla e toglierle ogni energia vitale. Preda della tentazione, lei soccombe in un overdose glicemica, entrando così in uno stadio mentale e fisico di  liquefazione; inutile ogni tentativo di ridarle forza e forma. L’unica via per uscire da questo sogno-incubo è che le due parti ritornino a coincidere, per tornare insieme, più forti, alla realtà.
 

WINNER

EIRFURT INTERNATIONAL COMPETITION 2020

BUDAPEST SZOLO/DUO  COMPETITION 2021 - Best Duo Dance Performance

IDEAZIONE E INTERPRETI | ALICE CARRINO E CRISTIAN CUCCO

MUSICHE | CHRIS COSTA e ALVISE PIROVANO

SCENOGRAFIA | BEPPE CARRINO e MARCO GAVIRAGHI CALLON  

LUCI E COSTUMI | MATTEO BITTANTE

FOTO DI SCENA | MICHELA PICCININI
UNA PRODUZIONE DANCEHAUSpiù 

durata 50'

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GLICEMIA500

Glicemia500 è una metafora visionaria ed onirica di un percorso interiore che ogni essere umano si ritrova ad affrontare in qualche momento della vita: dalla solitudine come momento di buio, caos, vuoto primordiale interno, alla ricerca della luce, una nuova coscienza della propria identità individuale nel mondo. In scena due danzatori, lei e lui. Sono la stessa persona, la parte esterna e quella interna. Lei, sommersa da una montagna di carte di caramelle che invadono lo spazio. Lui che emerge dall’oscurità.
Dopo il tentativo di scansare l’abisso grazie alla reiterazione di occupazioni futili che la realtà ci propone con lo scopo di stornare la mente, si passa attraverso il mondo colorato dell’immaginazione, un’evasione che alleggerisce il cuore ma che è destinata a svanire come una bolla di sapone.

 

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