Serata Cult Of Magic | MAN di Rainoldi

SERATA CULT OF MAGIC

Re Penelope

di Samira Cogliandro

con Samira Cogliandro e Giada Vailati

musiche di Michele Arcidiacono

Re Penelope nasce da un pensiero: e se fosse Penelope a partire? Utilizzando il personaggio di Penelope nel suo rovesciamento (dal focolare domestico al mondo fuori), lo spettacolo, lontano dall’intento di una trasposizione didascalica del poema omerico, indaga il tema del viaggio e il concetto di lotta: il primo ha come focus il viaggio stesso e non il raggiungimento di una meta dichiarata, il secondo è inteso come cieca volontà di superamento di qualsiasi ostacolo incontrato lungo il percorso. Il viaggio di Re Penelope è un itinerario di invenzione e di memoria che mescola la realtà e la fantasia, messo in scena da due interpreti, rappresentazione del personaggio omerico ma anche dell’intera comunità femminile, e ripercorre metaforicamente le lotte che le donne hanno dovuto combattere per ottenere diritti basilari, circoscrivibili a tre macro-tematiche: il diritto alla parola, il diritto alla sessualità e il diritto al lavoro.

7 Spiriti della Chiave di Salomone

di Giada Vailati e Francesco Sacco

con Giada Vailati

musiche originali di Francesco Sacco

La Chiave di Salomone è un grimorio medioevale, tradizionalmente attribuito al sovrano biblico. Al suo interno sono contenute informazioni pratiche su come evocare settantadue spiriti inferi, accompagnate da una dettagliata descrizione della funzione e dell’aspetto con il quale ciascuno di essi si manifesta: se consideriamo vero quanto dice lo psicoanalista James Hillman e davvero possiamo analizzare la mitologia come una manifestazione dell’inconscio dei nostri antenati, allora La Chiave di Salomone ci appare come un vero e proprio atlante dell’essere umano e dei suoi desideri più profondi, non espressi razionalmente ma con il linguaggio del sogno. 7 Spiriti della Chiave di Salomone è la rappresentazione di sette desideri basilari evinti dal testo colti in sette brevi soli, frutto di un’interpretazione a-logica del testo e dalla messa in azione di suggestioni, rimandi inconsci, input istintivi, accostati da una struttura registica volutamente frammentaria, aperta e modulare. Mentre il corpo rimane nel piano dell’inconscio, la musica, totalmente originale, contiene informazioni chiaramente intelligibili, fungendo da ponte fra il mondo infero rappresentato e lo spettatore.

MAN 

di Annalì Rainoldi / DanceHauspiù

con Michela Priuli

Musiche Fabio Malizia

Come cambia il modo di percepire sè stessi e lo spazio che ci circonda? Ispirandomi all’Atlante delle emozioni di Tiffany Watt Smith, il progetto è quello di creare un archivio di posture, gesti e movimenti che raccontino le emozioni nel loro divenire, trasformarsi, cambiare ritmo e colore. Consapevole dell’impossibilità di compiere un lavoro immediato ed esaustivo ho deciso di disegnare differenti capitoli all’interno di tale vastità. Il primo episodio di questa ricerca è dedicato a quello che in hindi si definisce MAN (si pronuncia mun, abbreviazione di manorath, letteralmente voglia o volontà). L’autrice dell’atlante definisce questa emozione come qualcosa “in attesa di prendere la forma di un desiderio preciso e quando lo fa porta con sè una strana lucidità. A metà strada tra la testa e il cuore. Il man è un bisogno viscerale, irrobustito dalla consapevolezza che quel desiderio rispecchia il nostro io più autentico”. Il man è qualcosa con cui non si può negoziare, “nessuno può mettere in discussione il man di qualcun altro”, è un una vocazione irrefrenabile e inspiegabile razionalmente. Vi è mai capitato di sentire un richiamo irresistibile verso qualcosa senza saperne spiegare il motivo?

Biglietto unico per la serata

Intero 14 euro

Rridotto 12 euro

Dance card 7 euro (fino a 5 posti disponibili in promozione)

Posti limitati - Pagamento in contanti