
MATTEO BITTANTE

Dopo importanti esperienze all'estero con John Neumeier, Roland Petit Daniel Lomel, Joseph Russillo rientra in Italia e lavora con importanti teatri come Teatro alla Scala, Maggio Fiorentino. Coreografo e danzatore, dal 2003 collabora con Susanna Beltrami come assistente in tutte le sue creazioni e come danzatore per la Compagnia Susanna Beltrami. In questo contesto dal 2004 diviene partner dell'étoile Luciana Savignano. Nel 2011 diventa cofondatore di ContART - capofila del progetto DANCEHAUSpiù - Centro Nazionale di Produzione della Danza dal 2018. Nel 2012 da vita alla DanceHaus Company, con lo spettacolo "Paradise Loft "per Vetrina Italia del Festival Milanoltre. La Compagnia è interamente formata da UNDER 35.
La compagnia ha partecipato anche a progetti coreografici di Paolo Mangiola, Diego Tortelli, Stefano Fardelli e con Valeria Magli per lo spettacolo "PUPILLA" riallestito nell’ambito del Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography).
ULTIME CREAZIONI

BROMANTICA




DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY, Barbara Allegrezza, Nicolò Castagni, Giovanni Fasser, Andrea Piras
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù - nuova produzione 2024
con il Sostegno di Next REGIONE LOMBARDIA/FONDAZIONE CARIPLO
durata 35'
Oggi che l'ombra della guerra si avverte come un’eco, manifestandosi nell'egemonia del caos e della discordia, il coreografo indaga la bellezza, la pace e l’armonia. Esplora quelle relazioni umane che vanno oltre le barriere di confini, etnie e genere.
Una danza, come potente espressione di resistenza, speranza e legame umano che diventa il rifugio di quattro giovani anime in cui l'amore e la solidarietà si dipanano in una narrazione potente e commovente.
La "bromance", un termine che trascende la semplice amicizia, assume una forma unica tra i quattro artisti. Una tessitura coreografica che alterna movimenti sincronizzati alla fluidità corporea individuale, esplorando così il potere dell'unione più intima che sorge dalla condivisione di passioni, sogni e sfide comuni.

ANIMI



ph Alice Colombo
di MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY in scena ANDREA PIRAS e GIOVANNI FASSER/FABIANO PARRINELLO
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù - 2024
durata 15'
Gli stereotipi di genere possono limitare la libertà individuale. Sfuggire a quelli maschili vuol dire sfidare le aspettative culturali e abbracciare una gamma più ampia di espressioni personali e interessi.
Partendo da questa premessa, il coreografo approfondisce la sua ricerca con un’interpretazione che esplora il rapporto tra due ragazzi, uno prigioniero, l’altro libero da schemi. Due caratteri che riescono a trovare interesse attraverso la condivisione di sogni e sfide comuni. Una storia di "bromance", che trascende la semplice amicizia.
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OVER UNDER





DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY
COSTUMI | TOM REBL
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù
Over under è stato concepito durante la pandemia “gli artisti non potevano entrare in contatto fisico”. Tali restrizioni hanno limitato fortemente il lavoro creativo. Oggi, il coreografo residente del Centro Nazionale di Produzione della Danza DANCEHAUSpiù Matteo Bittante, rielabora la creazione con maggiore libertà compositiva, tornando su quei temi: la nascita, la trasformazione, il sogno. Ripartendo dal tema della Foglia, ha scelto di far giocare i suoi interpreti con gli oggetti in scena, mescolando significati e significanti.
La foglia, infatti, è un perfetto simbolo di trasformazione, la sua forma si evolve, raccontando storie che si intrecciano nei segni lasciati dal tempo e dalle circostanze.
Nel suo primo stadio è un piccolo germoglio, fragile e suscettibile, proprio come un corpo che porta in sé il potenziale di divenire, e la crescita è un tempo tutto da scoprire.
La foglia si espande, raggiunge la sua pienezza e il corpo racconta un viaggio che si snoda tra sogni e incubi, tra momenti di gioia e altri di sofferenze, andando verso il proprio destino con lo sguardo aperto di chi ha vissuto pienamente.

DI MATTEO BITTANTE
Con MATTEO BITTANTE, JAMES PETT, TRAVIS CLAUSEN-KNIGHT
COSTUMI ALESSANDRO VIGILANTE
ELABORAZIONE SONORA CHRIS COSTA
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù 2023
Durata: 25' Debutto 15 e 16 aprile 2023
con il sostegno di
LE SPECTRE DE LA ROSE
Le spectre de la rose, celebre balletto del novecento danzato dalle più note personalità della danza nei più importanti teatri del mondo, viene oggi reinterpretato in chiave contemporanea dal coreografo Matteo Bittante. Con il titolo Le spectre de la rose | Rave, lo spettacolo porta in scena tre diverse personalità artistiche che vedono danzare sul palco lo stesso Matteo Bittante, per anni partner in scena dell’étoile Luciana Savignano, insieme a due danzatori e creativi britannici: Travis Clausen-Knight, recentemente interprete con Roberto Bolle in Bolle and Friends, e James Pett, già partner di Alessandra Ferri nel documentario della BBC Performance Live.
Sinossi
“Mi ritirai in solitudine e ballavo tutto il giorno, fino allo sfinimento, ma al mattino seguente ricominciava di nuovo quella danza infernale. Cercavo di sfuggire a me stesso, di notte vagavo senza meta. Di giorno mi tenevo nascosto e danzavo da solo nei boschi e sulle montagne deserte”. - Carl Gustav Jung
Dal celebre balletto Le spectre de la rose, ispirato all’omonimo poema di Théophile Gautier (1837), il coreografo Matteo Bittante elabora una personale interpretazione in chiave contemporanea.
Il memorabile sogno della giovane fanciulla viene trasformato in un viaggio immaginifico di un uomo quarantenne travolto dall’esperienza e dall’eco di un Rave.
Perso nelle proprie inquietudini e intrappolato in sé stesso, il protagonista viene travolto dalla visione spettrale di due giovani danzatori. Due spiriti che, in un’atmosfera surreale e onirica, lo trascinano in una danza viscerale che lega gli istinti, i desideri e le esistenze.
La rosa in questo immaginario è il simbolo di una rinascita spirituale. Ha il potere trasformativo e autoriflessivo in grado di riportare consapevolezza e amor proprio permettendo al protagonista di risentirsi nella propria unicità e allo stesso tempo parte del tutto.
RAVE

Le spectre de la rose | Rave di Matteo Bittante PH Salvatore Lazzaro

Le spectre de la rose | Rave di Matteo Bittante PH Salvatore Lazzaro

Le spectre de la rose | Rave di Matteo Bittante PH Salvatore Lazzaro

Le spectre de la rose | Rave di Matteo Bittante PH Salvatore Lazzaro
Ph. Salvatore Lazzaro

SCIGHERA



DI MATTEO BITTANTE
con BARBARA ALLEGREZZA, NICOLO' CASTAGNI, SOFIA MAGNANI, MATTEO BITTANTE
COSTUMI | TOM REBL
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù - nuova produzione 2022 (da 2 a 6 interpreti)
Versione duetto 20'
da 4 interpreti durata 23'
Scighera, entra nella vita, nelle piazze, nei cortili, bagna i corpi, pervade con i suoi inafferrabili disegni le paure, l’immaginario di tutti.
È così che viene chiamata dai milanesi la fitta nebbia che durante i mesi invernali nasconde e cela il paesaggio della Val Padana.
Una nebbia che si impossessa della città confondendone le distanze, mischiando il reale con il desiderio, il passato con il futuro, diventandone l’involucro di offuscate, vaghe e fugaci immagini. Immagini che si dissipano in un paesaggio in costante mutamento e trasformazione tra ciò che si fa tacere e ciò che si mostra.
Per la prima volta Matteo Bittante si avvicina alla creazione di uno spettacolo trattandolo come un organismo vivente.
Un organismo in cui coesistono diverse performance che si lasciano svelare, scoprire e decomporre dal velo materiale e immaginario della nebbia.
Una nebbia che diventa il sipario e il catalizzatore di luce su performance mutevoli in accordo con le scelte coreografiche e con l’ambiente che nel tempo reale le accoglierà. Ogni frammento coreografico avrà un numero variabile di danzatori, da due a sei artisti, e svelerà di volta in volta diversi sguardi su tematiche portavoce di questioni e cliché contemporanei in rappresentanza di un pensiero che muta, si decompone e si mostra per ciò che è o non è.
Versione con 4 performers
Versione con 2 performers

LITANIA





DI MATTEO BITTANTE
con Davide Salvadori, Nicolò Castagni, Andrea Piras, Ilaria Malin
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù - produzione 2022
Progetto inserito all'interno della piattaforma nextlaboratoriodelleidee.it, promosso da

Un grido di una generazione verso l’uomo che invade il territorio naturale in cui risiede l'anima.
Ciò che emerge è un corpo che trascende verso la comunità e l'armonia collettiva, per battersi, ma soprattutto per vivere.
Litania è una performance in cui vivono in contrapposizione due diverse entità: da una parte l’azione analitica e razionale che spinge l’uomo verso la forma macchinosa delle cose; e dall’altra, la spinta emotiva e sensibile dell’istinto.
In un incontro e in una lotta per la supremazia, o per una resa, si compie un equilibrio delle due parti, a favore di una sopravvivenza che non eleva le vittime ma loda i carnefici.

24,42
Vegliate dunque



Ph Sara Meliti
UNO SPETTACOLO DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY
COSTUMI | TOM REBL
SOUND DESIGN & MIX | CHRIS COSTA
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù
con il sostegno:

durata 60' con intervallo



Un’anima, fatta a pezzi, si veste del ricordo e guarda indietro alle età della sua vita: il tempo dell’incoscienza, l’oro del sogno, il cicaleccio barocco delle intenzioni, i buoni propositi. Vede riemergere un io che danza, la lotta dei tanti sé agitati e confusi dall’ebrezza del dominio, attratti dal potere. Nel cuore di un racconto che rifiuta le parole, affiora la biografia del dolore muto, immutabile: il martirio ingiusto di una vittima assurdamente sacrificale, osservato alla luce della memoria spogliata dal giudizio. 24,42 è il riflesso di questo sguardo: l’uomo che si riflette contemplando le sue piaghe, non si teme più e non si condanna. Invece, come in un’alba, egli si conduce per mano verso il respiro del gioco, in una corsa libera sulle tracce di un passo ricorrente, nella dolcezza stillata da una rinascita viva, inaspettata, eppure così attesa.



Matteo Bittante affonda le radici della sua ricerca negli abissi di un conflitto eterno: quello tra vittima e carnefice. Non con lo sguardo rivolto fuori, all’esterno, bensì consapevolmente attratto dai meandri della natura umana. Ne rappresenta i tratti dipingendo due affreschi, due atti, due visioni. Nella prima due giovani uomini si sollazzano al sole abbronzante dell’incoscienza, gustano il sapore del segreto, del pettegolezzo, scoprono la ricchezza multiforme di una gonna dorata, ora gorgiera, ora rosone, ora rifugio. Quindi viene a costituirsi la squadra, un gruppo di quattro che si aggrega e si governa, si illude di dominare la propria parte animale, sperimenta la funzione delle sue dinamiche, determina le sue logiche dominanti. E dove uno domina, un altro è dominato. È il sistema che forma il capro espiatorio, legittima l’odio per la vittima designata, il crimine e il sopruso nei confronti del diverso: il debole, l’ultimo, l’altro.
La vittima è scelta e isolata, spogliata del suo diritto di esistere: attraverso sapienti citazioni di un Eden laico, un novello San Sebastiano è colpito dai dardi del moderno abuso e il sacrificio si compie. Ma nell’epilogo tragico, si fa strada la luce che prelude alla seconda, drammatica, luminosa visione.
24, 42 sono due numeri pari. Cifre palindrome che assurgono a simbolo, rappresentano due cicli: uno inizia, si innalza, l’altro lo raggiunge, decresce e conclude. Sono la giovinezza e la maturità che si incontrano nei cieli profondi della consapevolezza, l’allievo e il maestro, Icaro e Dedalo, la furia e la calma, la fuga e l’abbraccio. Se uno ascende e si scontra con il dolore gratuito, l’altro comprende e con ferma decisione, ripara. I due uomini non sono estranei l’uno all’altro, sono parti dello stesso armonico tutto: intraprendono un viaggio che condurrà il primo alla piena maturità, il secondo all’accettazione di una nuova fase di sé, rinvigorita da una linfa resiliente, entrambi coinvolti dal vortice perpetuo del cambiamento. In esso nulla si perde, ogni cosa risplende di un’energia rinnovata, da custodire e tramandare, per non morire più.
Testi a cura di Laura Massari


IN REPERTORIO

I WANDERED
LONELY
AS A CLOUD





UNO SPETTACOLO DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY | Alice Carrino, Cristian Cucco, Giovanni Leone
MUSICHE | AUTORI VARI
PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù
“Vagavo solitario come una nuvola” è l’incipit di una delle poesie più famose del romanticismo inglese scritta all’inizio dell’800’ da William Wordsworth. In questa nuova creazione del coreografo Matteo Bittante, co-direttore e artista residente del Centro Nazionale di Produzione della danza, DANCEHAUSpiù, i versi del poeta fanno da sfondo al rito bucolico ed errabondo dei tre danzatori in cui la forza vitale e la quiete idilliaca della natura si contrappongono ai turbamenti e alla confusione della città. Nella poesia, come nello spettacolo, i veri protagonisti non sono però gli uomini ma gli elementi della natura come il lago, i narcisi o le nuvole con cui i corpi dei danzatori tentano una possibile metamorfosi.
Note del coreografo
Ho vissuto la mia fanciullezza su una collina, in mezzo alla natura, correndo da un prato all’altro; arrampicandomi sugli alberi,
ero sempre in un contatto costante, quasi simbiotico con Lei. Sin dall’antichità la campagna, e la vita rurale sono servite come fonte di ispirazione a molti artisti. Un luogo idilliaco di evasione, un rifugio dai negozi della vita, un tempo per l’esplorazione del sé. Un paesaggio dell’anima, oggi da difendere e proteggere contro le ideologie di un’epoca che contaminano e desertificano la Madre Terra.
Matteo Bittante

ANATOMY
OF INSPIRATION





UNO SPETTACOLO DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY | Matteo Bittante, Alice Carrino, Cristian Cucco, Giovanni Leone, Fabio Calvisi
MUSICHE | CHRIS COSTA
COSTUMI | TOM REBL
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù
Anatomy of Inspiration nasce dalla plurima collaborazione creativa del coreografo Matteo Bittante con il cantante e compositore polistrumentista, Chris Costa e con lo stilista tedesco dal gusto rock, Tom Rebl. Attraverso il susseguirsi delle dieci scene che compongono lo spettacolo, il pubblico è portato a riflettere sulla condizione in cui ciascun individuo vive all’interno della società, e sulla relazione che l'arte ha con il potere. Potere e Arte, un binomio a volte impercettibile, un legame sotterraneo, eppure radicato da secoli. Parafrasando la celebre affermazione di Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo” sappiamo che, purtroppo, la bellezza non è riuscita a salvare il mondo. L'ipermercificazione, la spettacolarizzazione senza precedenti associata alla ipercomunicazione hanno sconvolto e snaturato il senso profondo dell’arte e del fare esperienza dell'arte la cui verità espressiva richiede misura, ritmo, qualità formale...
In scena, i danzatori che accompagnano il coreografo in questa performance rispondono con i loro corpi ad un disegno di stili e sonorità originali che spaziano dall'elettronica al rap accompagnando lo spettatore in un turbinio ipnotico di suggestioni e ritmi forti ed energici.

AZIONI
SITE
SPECIFIC










DIREZIONE ARTISTICA I MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY
MUSICHE | AUTORI VARI
COSTUMI | TOM REBL
PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù
DANCEHAUSpiù propone originali percorsi performativi site specific all’interno di spazi architettonici, musei, prestigiosi palazzi, o luoghi magici. Avvalendosi di artisti di diversa estrazione, attraverso il loro gesto, avviene l' incontro tra tradizione, classicismo e contemporaneità.

INSIDE
CREAZIONE
PER VIDEO E CORPO





UNO SPETTACOLO DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY
COSTUMI | TOM REBL
CONSULENZA MUSICALE | CHRIS COSTA e M. ALESSANDRO LUPO PASINI
PRODUZIONE ASSOCIAZIONE ContART/ ArtedanzaE20 con il contributo Next 2015
“Inside” è il racconto di un universo ferito dalla violenza dell’uomo e dalla furia incontrollabile di Madre Natura. Una genesi del genere umano, dai suoi primi passi sulla terra sino all’evoluzione nell’individuo moderno. La musica accompagna questo divenire in ogni sua fase con ambienti acustici che richiamano sonorità tribali e primordiali e che mutano nel ritmo frenetico e distruttivo della musica tecno contemporanea. L’origine del mondo ha inizio dai tumulti della terra, la nascita delle montagne, rappresentate grazie a delle installazioni composte da tubi e proiezioni video. I tubi rappresentano "la mano" dell'uomo, sono ovunque dalla città ai confini delle foreste .... è la traccia del genere umano. Ancora governati da istinti animali, gli uomini si aggregano nelle prime tribù e sperimentano gesti, abitudini e riti. Con l’inizio delle dinamiche sociali, scaturisce rapidamente la lotta per l’affermazione dell’autorità a discapito delle libertà altrui. La sete di potere che pervade ogni azione è inarrestabile e accompagna l’uomo per tutto il corso della Storia, fino ai giorni nostri. L’individuo moderno, non ha altra via d’uscita dall’esistenza infernale che conduce che assecondarne il ritmo frenetico, senza ipotesi di salvezza.
L’unica vincitrice di questo eterno ciclo di sofferenze sembra essere Madre Natura, capace di infondere un nuovo respiro di vita nel mondo e di donare speranza a un genere umano smarrito.

BROTHERHOOD
DUETTO DI MATTEO BITTANTE
con DANCEHAUS COMPANY | GIOVANNI LEONE - FABIO CALVISI
COSTUMI | TOM REBL
MUSICHE | AUTORI VARI
durata 15'
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù
"Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti,
non camminare dietro di me,
potrei non saper dove andare,
cammina accanto a me
e sii per me un amico."
Albert Camus
Due uomini, forse due sconosciuti, forse fratelli, forse amici, forse amanti. Un gioco a due in cui il corpo dell’uno disegna sul corpo dell’altro l’incipit di una nuova direzione, di nuovi gesti, di nuovi ritmi. È un invito ad unirsi fraternamente, a camminare insieme per ritrovarsi corpo a corpo, non più solo “mio”, non più solo “tuo”, ma inesorabilmente “uno” .